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1. Aggiornamento delle grandi reti di osservazione e dei laboratori scientifici
L’Italia ha reti sismologiche e geodetiche a livello nazionale di grande importanza scientifica con strumentazione che va aggiornata e portata allo stato dell’arte. Accanto alle classiche reti di monitoraggio si implementerà anche la misurazione di parametri geochimici in aree vulcaniche e tettoniche.
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2. Creazione di due osservatori naturali
Due osservatori unici al mondo per la vulcanologia e per la registrazione di segnali sismici ad oggi sconosciuti. Lo sviluppo e la salvaguardia di queste risorse rappresenta un valore unico per la comunità scientifica.
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3. Nuove implementazioni di strumentazione scientifica nell’area dello Stretto di Messina, in Irpinia e nello Jonio meridionale.
Per l’area dello Stretto di Messina e per l’Irpinia l’obiettivo è fare un salto di qualità nelle osservazioni e nella quantificazione dei processi geologici responsabili dell’accumulo della deformazione sulle faglie, che danno origine ai forti terremoti che caratterizzano queste due aree. Nell’area dello Jonio meridionale sarà installata per la prima volta nel Mediterraneo una nuova strumentazione in grado di osservare in mare aperto la propagazione di un’onda di tsunami.
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4. Integrazione delle nuove risorse a livello internazionale, anche attraverso l’implementazione del Portale Italiano per le Scienze della Terra.
I prodotti scientifici derivati dal progetto MEET saranno condivisi con l’intera comunità scientifica internazionale attraverso l’implementazione di servizi ICT per la scienza e la società realizzando piattaforme informatiche per le scienze della Terra e per l’osservazione dallo spazio. Scopo di questa parte del progetto è contribuire a sviluppare una sinergia internazionale ispirata ai principi FAIR, cuore della strategia scientifica della comunità europea per le Infrastrutture di Ricerca.
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