news_06_interno.png Raccolta dei campioni sull’Etna      news_06a_interno.png   news_06B_interno.png

Nel Laboratorio di Sedimentologia dell’Osservatorio Etneo di Catania
Foto di Pasquale Marino

“Le nostre rocce, i nostri basamenti sono plutonici, intrusivi, granitici, per questo è un bel contrasto essere in un posto in cui le rocce sono più giovani di me: possono avere due anni o venti, da dove vengo io sono vecchie milioni di anni. E’ speciale assistere alla creazione di nuova terra”.

Giorni preziosi per la giovane ricercatrice americana Grace Lang, ospite nell’ambito del programma Transnational Access del Laboratorio di Sedimentologia dell’Osservatorio Etneo di Catania.

Grace, seguita dal tutor Mattia Pistone, studia al Dipartimento di Geologia del Franklin College of Arts and Sciences, dell’Università della Georgia (UGA) e ha avuto la possibilità di raccogliere campioni direttamente nella litoteca vivente che è il vulcano Etna, di analizzarli utilizzando strumenti all’avanguardia e soprattutto avvalendosi dell’esperienza e del supporto dei ricercatori Daniele Andronico e Rosa Anna Corsaro.

L’obiettivo della ricerca di Grace è analizzare la relazione tra la porosità dei campioni di tefra (frammenti in volo prodotti durante l’eruzione di diverse dimensioni: cenere, lapilli, bombe vulcaniche) e la geochimica dei gas emessi, che, modellizzata, fornisce informazioni anche sul diverso stile eruttivo. 

La preziosità dell Etna per la ricerca che proviene da Oltreoceano è costituita dalla possibilità di avere sui versanti del vulcano materiale piroclastico appartenente a una cronologia di eruzioni che va dagli ultimi vent’anni a ieri, ma anche di confrontarli con i campioni antichissimi conservati e studiati dall’Osservatorio Etneo.

Il laboratorio fa parte della rete di laboratori integrati per le geoscienze e l’ambiente (ILGE) nata grazie al progetto MEET (Monitoring Earth's Evolution and Tectonics), sostenuto dal programma PNRR Next Generation Europe dell'Unione Europea e dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. L’obiettivo è finanziare l’accesso nazionale, europeo ed extraeuropeo alle infrastrutture di ricerca, attraverso il meccanismo di Transnational e National Access (TNA/NOA).

La prima call chiusasi a marzo 2024 ha ricevuto 40 domande provenienti da varie parti del mondo. Tra aprile e la fine di settembre saranno in tutto 34 gli accessi nei 23 laboratori aderenti alla rete sparsi nel territorio italiano.