Un nuovo strumento arricchisce la biblioteca per lo studio della dinamica terrestre che entra nella lista delle facilities a disposizione della prossima call Transnational e National Access.
Oltre ai nodi per lo studio degli effetti di sito del laboratorio ESITO, il Laboratorio per le Alte Pressioni e Alte Temperature di Geofisica e Vulcanologia Sperimentali (HTHP) completa la dotazione per lo studio microanalitico con una microsonda elettronica, che si aggiunge al microscopio SEM-FIB già installato.
La microsonda consente di effettuare analisi chimiche qualitative (individuazione di elementi presenti) e quantitative su campioni solidi di volume estremamente ridotto, dell’ordine di pochi micron³.
L’analisi in microsonda sfrutta i raggi X caratteristici (fotoni) che ogni elemento emette. Lo strumento è dotato di 5 spettrometri Wavelength Dispersive X-ray Spectrometry (WDS): misurando i raggi X caratteristici generati dal bombardamento di un solido con un fascio di elettroni si determina quantitativamente la composizione chimica del campione.
L'uso della microsonda consente di analizzare qualsiasi tipo di roccia, terrestre e extraterrestre, permettendo una caratterizzazione chimica dettagliata di ogni suo componente. In ambito petrologico e vulcanologico, ad esempio, la caratterizzazione chimica dei cristalli presenti in una roccia consente di ricostruire le condizioni chimico-fisiche in cui i cristalli si sono formati nel magma, fornendo così informazioni sui processi di nucleazione e crescita.
Infatti, a seconda delle condizioni di temperatura, pressione e disponibilità di elementi chimici nel magma, un cristallo incorpora nel suo reticolo cristallino elementi che possono essere più o meno compatibili con la sua struttura durante la crescita. Questo processo permette di stimare le condizioni di dove si forma il cristallo stesso, offrendo informazioni sui processi che avvengono sia in profondità nella crosta terrestre, sia durante la risalita e la successiva solidificazione del magma e della lava.