Il 2 luglio a Roma nelle sale della Facoltà di Ingegneria de La Sapienza si sono riuniti i manager delle infrastrutture di ricerca (IR) finanziate dal PNRR e promosse dai più importanti enti scientifici e università italiane.
Il meeting è l’inizio di un percorso di convergenza di proposte per la gestione a lungo termine delle infrastrutture, da destinare al Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) come indicazioni per la formulazione di strategie e programmi futuri.
Il Research Infrastructure Manager è una figura fortemente voluta dal MUR, chiamata ad accompagnare l’innovazione e l’apertura dei sistemi della ricerca, e delle infrastrutture in particolare, coinvolgendo imprese, studenti, cittadini, decisori politici, offrendo l’accesso a dati, modelli, analisi per uno sviluppo efficace delle ricerche in campo geofisico, socioeconomico, biomedico, ambientale, agro-alimentare e dei beni culturali, accelerando e innovando la cultura scientifica del Paese.
Tra le proposte del gruppo di lavoro c’è quella di rileggere i servizi della ricerca in una logica manageriale, tenendo insieme diversi aspetti: la comunicazione della ricerca e l’internazionalizzazione, i modelli di gestione economica, l'open science, la standardizzazione degli indici di performance, i finanziamenti a garanzia della continuità del servizio, il riconoscimento professionale del ruolo del Research Infrastructure Manager, all’interno della più ampia costellazione di attori coinvolti nella governance delle IR.
Il lavoro dei prossimi mesi sarà quello di integrare le esperienze fin qui realizzate, confrontandole con le buone prassi europee, per provare a disegnare una visione della gestione dei servizi di ricerca delle infrastrutture in grado di assicurare una scienza futura sempre più efficacemente al servizio della società.